Aretuza è un'accademia di magia situata vicino a Garstang sull'Isola di Thanedd ed è composta da cinque piani e 76 stanze, comprese quelle per le studentesse.
Tra le studentesse ci sono ragazze delle dodici famiglie più importanti di Redania. A seconda delle parole di Molnar Giancardi, le tasse annuali ammontano a 1.200 corone di Novigrad, con una tassa di immatricolazione di 200 corone per le nuove adepte.[1]
Le adepte che studiano lì non sono autorizzate a lasciare l'isola e i visitatori sono ammessi solo a Loxia, il livello più basso.[2]
Storia[]
Nel 1267 vi si tenne una riunione dei maghi, ma che presto di trasformò in un colpo di stato, sebbene molte studentesse fossero state allontanate in anticipo per fare spazio ai maghi in visita.
Il testo seguente si basa sulla storia canonica dei giochi; ciò vuol dire che potrebbe contraddire le opere di Andrzej Sapkowski.
|
L'accademia fu attaccata e distrutta dopo che Radovid V dichiarò guerra ai maghi. Alcune novizie fuggirono in anticipo assieme a Margarita Laux-Antille a Novigrad, nella speranza di poter fuggire con l'aiuto di Triss Merigold a Kovir. Le studentesse rimaste sono state catturate e giustiziate dai soldati redianiani. Solo un'altra piccola manciata è riuscita a fuggire assieme ad un'altra insegnante dell'accademia. Quando Geralt e Yennefer salvarono Margarita dalla prigione, tutte le novizie che l'avevano accompagnata a Novigrad erano state bruciate sul rogo o giustiziate con altri mezzi dai cacciatori di streghe. Margarita era stata trattenuta da Radovid per essere giustiziata alla fine, fino all'intervento di Geralt e Yennefer.
Fine del contenuto canonico dei giochi.
|
Personaggi notevoli[]
- Margarita Laux-Antille (preside)
- Tissaia de Vries (preside)
- Klara Larissa Winter
Alunne[]
|
|
|
Note[]
- Nella serie TV di The Witcher di Netflix, Aretuza viene ambientata come se fosse sulla terra ferma, mentre solo Tor Lara è sull'isola vicina.
Curiosità[]
- Aretusa è un personaggio della mitologia greca.
Galleria[]
Riferimenti[]
- ↑ Il Tempo della Guerra, pag. 85
- ↑ A seconda di quanto detto da Fabio Sachs, Il Tempo della Guerra, pag. 94