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L'assalto al castello di Stygga fu un evento senza precedenti durante la seconda guerra contro Nilfgaard. Fu in questa battaglia che il mago Vilgefortz infine fu sconfitto e ucciso. Ci furono due assalti al castello: il primo da parte di Geralt di Rivia e la sua compagnia, che includeva anche Ciri e Yennefer; il secondo assalto fu condotto dal battaglione Nilfgaardiano Impera, comandato dall'Imperatore stesso.

Eventi[]

Doppio tradimento di Vilgefortz[]

Vilgefortz combatteva dalla parte del gruppo di maghi che vinsero la Battaglia di Colle Sodden per i Regni Settentrionali. Il suo talento gli permise anche di diventare il presidente del Concilio dei Maghi e così divenne il gruppo più importante e rappresentativo che lottava contro l'Impero di Nilfgaard. Quello che pochi sanno è che Vilgefortz era un traditore. Mantenne sempre un legame con l'Imperatore Emhyr var Emreis.

Ai comandi di quest'ultimo, Vilgefortz e il suo servo Rience, furono spediti alla ricerca dell'eredità di Lara Dorren, la figlia di Emhyr - Ciri. Questo li portò entrambi all'Isola di Thanedd, al congresso di maghi che si stava tenendo lì. L'imperatore aveva segretamente mandato un commando di elfi capeggiato da Isengrim Faoiltiarna e dal giovane conte Nilfgaardiano Cahir aep Ceallach, per catturare Ciri.

Durante il caos scoppiato nel golpe di Thanned, Vilgefortz e il suo doppiogioco vennero svelati. Anche se gli elfi e Cahir fallironop nel tentativo di catturare Ciri, il mago di rapirla per sé e per i suoi folli ambiziosi piani. Fu solo grazie all'intervento di Geralt che Ciri riuscì a fuggire attraverso un portale nella Torre dei Gabbiani.

Conseguenze del Colpo di Thanedd[]

Il golpe ebbe numerose conseguenze per tutti. Vilgefortz era ricercato non solo per il suo primo tradimento - da Sigismund Dijkstra, Philippa Eilhart e i Servizi Segreti di Redania - ma anche per il suo secondo tradimento da Vattier de Rideaux, capo dei Servizi Segreti dell'Imperatore Emperor Emhyr var Emreis. Vilgefortz fu costretto a nascondersi e delegò i suoi due servitori, Rience e Schirrú, ad occuparsi del resto.

Inizialmente, gli esploratori Redaniani riuscirono a localizzarlo e Dijkstra partì per trovare Vilgefortz, soltanto per scoprire che il luogo dove si trovava era vuoto. Vilgefortz infatti aveva spostato la sua base operativa a Stygga.

Castello di Stygga[]

Il nascondiglio era la classica "bocca del lupo", si trovava tra le montagne, a nord-ovest della provincia di Ebbing. Il castello di Stygga aveva molti piani, il più alto si trovava in cima, una balconata, e il più basso era scavato nella roccia sottostante. Il castello era colmo di magia oscura e malvagia, che sopprimeva ogni altra forma di potere, come aveva predetto Ciri, con la sua capacità di muoversi nello spazio e nel tempo. Vilgefortz aveva poteri illimitati qui. Inoltre, la balconata, dove sorgeva il castello, era piana di relitti di navi, risucchiati dal vortice magico di Vilgerfortz dagli Abissi di Sedna. Il nascondiglio era segreto, solo Stefan Skellen ne conosceva l'ubicazione avendo collaborato con Vilgefortz. Tuttavia, questa barriera venne spazzata via, quando Geralt di Rivia conobbe il nome del luogo, mentre Skellen incontrava i nobili Nilfgaardiani a Toussaint. Il witcher decise di attaccare direttamente Vilgefortz e mandò un messaggio a Dijkstra, con il nome e il luogo del castello, per essere sicuro che nulla andasse perduto, in caso di fallimento di Geralt. Dijkstra poi, scrisse a Emhyr var Emreis e così anche i Nilfgaardiani riuscirono a localizzare Vilgefortz. Quando il castello fu assaltato, la resistenza era forte e consisteva nel piccolo esercito di Skellen, le persone fedeli a Vilgefortz, il cacciatore di taglie Leo Bonhart e Vilgefortz stesso.

Primo assalto[]

Il primo giorno dello scontro, il witcher e i suoi compagni giunsero per salvare Ciri. Avevano un vantaggio dalla loro, Ciri era appena stata portata al castello e condotta nel laboratorio, così che l'attenione di tutti era concentrata su di lei, lasciando solo un piccolo gruppo di guardie all'entrata. Il secondo vantaggio era che Regis utilizzò i suoi trucchi di vampiro portando dentro la compagnia e uccidendo le guardie con il minomo sforzo. Quando la battaglia iniziò, ci fu solo il caos degli scontri e i duelli, la compagnia si separò e riuscirono a salvare sia Ciri, che Yennefer. Anche i difensori del castello si erano divisi: Leo Bonhart ruppe tutte le sue promesse e il suo contratto e andò a caccia di Ciri per ucciderla di sua iniziativa; Stefan Skellen si rese conto che il suo piccolo eservito separato non petva nulla contro il gruppo del witcher, così raccolse i suoi uomini, e bloccò la sola via di uscita del castello. Quindi si svolsero due grandi duelli: Ciri contro Bonhart e Geralt, Yennefer e Regis contro Vilgefortz. Nei due scontri il bene trionfò. Sia Vilgefortz che Bonhart furono uccisi. Ma lavitoria ebbe il suo prezzo, molti dei compagni di Geralt perirono, Milva era stata colpita; Angouleme morì per mano dei soldati di Skellen; Cahir fu ucciso da Bonhart in difesa di Ciri e Regis fu letteralmente "disciolto" da Vilgefortz, mentre il vampiro proteggeva Yennefer. I soli sopravvissuti allo scontro furono Geralt, Ciri e Yennefer. Tutti gli altri erano morti. Quando i tre sopravvissuti uscirono, Ciri e Geralt uccisero tutti quelli che si metterono sulla loro strada.

Secondo assalto[]

Il secondo assalto fu ad opera di Emhyr var Emreis, imperatore di Nilfgaard. Scoprì il nascondiglio di Vilgefortz grazie al messaggio di Dijkstra e decise di attaccare immediatamente. Ma il suo esercito si trovava sul campo di battaglia a nord, contro Temeria, conquistando territori e regioni. Quindi Emhyr usò la sua personale guardia di fanatici detta la brigata "Impera". I Nilfgaardiani non dovettero fare grandi sforzi dato che il gruppo di Geralt aveva già distrutto gli abitanti del castello. Giusero al castello quando Geralt, Ciri e Yennefer combattevano contro gli ultimi uomini di Vilgefortz. Purtroppo la superiorità numerica dei soldati dell'imperatore costrinse i sopravvissuti, Geralt, Ciri, Yennefer e gli uomini di Skellen ad arrendersi. Stefan Skellen fu accusato di tradimento da Emhyr var Emreis stesso e immediatamente arrestato. Poi Emhyr prese da una parte Geralt in una lunga conversazione privata, nella quale Geralt infine riconobbe che Emhyr era nei fatti Duny, il padre di Ciri e aveva pianificato di portarla via con sé. Emhyr convinse Geralt e Yennefer a suicidarsi per evitare una inutile battaglia. Ma quando l'imperatore vide Ciri in lacrime, per la perdita dei suoi due genitori adottivi, decise di lasciarli andare e poi partì con i suoi soldati per tornare a Nilfgaard.

Dopo la battaglia[]

Il mago Vilgefortz fu in effetti il persoanggio più spaventoso e pericoloso che voleva catturare Ciri. Sapeva che nelle sue vene scorreva del Sangue Antico e aveva intenzione di metterci le mani su, per utilizzare quell'immenso potere. Con le sue abilità, le ambizioni e l'efficienza dei suoi agenti, Schirrù e Rience, era il solo che poteva pareggiare l'inflessibilità e l'implacabilità nella ricerca di Emhyr var Emreis. Quando l'assalto al castello di Stygga terminò, anche la ricerca del Sangue Antico finì. Il malvagio Vilgefortz era morto e Emhyr var Emreis si arrese nel cercare Ciri volontariamente. Il witcher Geralt e la maga Yennefer infine poterono riunirsi con lei e proteggerla di nuovo insieme. Questo assalto avvenne nello stesso momento in cui i Regni Settentrionali ebbero la loro spettacolare vittoria contro l'esercito di Nilfgaard, nella Guerre Settentrionali.

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