Il Volere degli Dei e L'Esecuzione è una missione primaria del Capitolo I di The Witcher 2: Assassins of Kings. Immediatamente dopo il loro arrivo a Flotsam, Geralt, Vernon Roche e Triss Merigold scoprono che sta avvenendo un'esecuzione pubblica nella piazza della città e che tra i condannati, ci sono un certo bardo e un nano...
Guida[]
Non appena Geralt, Roche e Triss giungono nella Piazza Cittadina, Geralt scopre con disappunto che tra i condannati ci sono due suoi cari amici: Zoltan e Dandelion. Quest'ultimo è anche il contatto di Roche.
Parla con la guardia di fronte al patibolo. Quando Geralt dice che i due condannati sono suoi amici, la guardia dice che il anno è accusato di collaborare con gli Scoia'tael e che il bardo è accusato di condotta immorale. Puoi risolvere questa situazione in due modi:
- incitare la folla contro le guardie
- provocare le guardie da solo
In ogni caso, sei costretto ad uno scontro di lotta. Dopo aver battuto la guardia, devi combattere anche con il boia, che nel frattempo ha impiccato l'elfa sul patibolo. Non appena hai messo giù anche il boia, giunge sul posto anche il comandante Bernard Loredo, che sale sul palco, arringa alla folla e poi impicca anche l'altro elfo (non c'è alcun modo di poterli salvare, purtoppo). Loredo acconsente a liberare i due amici del witcher, purché sotto stretta sorveglianza. Poi si avvicina a Geralt invitandolo nella sua residenza dopo il tramonto, per parlare di una certa proposta.
Entra nella locanda dove incontri i tuoi amici che ti spiegano la situazione. Dopo aver parlato con Triss, la missione si conclude con 300 PE di ricompensa.
All'improvviso la conversazione viene interrotta da un pescatore che spalanca la porta della locanda, gridando che è appena apparso un mostro al porto: Il Kayran.
Dal diario[]
- Gli eventi culturali nella provincia sono piuttosto rari. Pertanto, non c'è da sorprendersi se l'impiccagione di alcune presunte spie attiri l'intera città. Paese che vai, usanze che trovi... Così Geralt e i suoi compagni si diressero subito verso il patibolo in piazza per partecipare all'intrattenimento locale.
- E fu allora che entrai in scena... Io, l'ineguagliato Dandelion, come mi chiamano molte dame: poeta, amante, agente segreto, amico e confidente di Geralt di Rivia. E, a quei tempi, a un passo dal diventare un cadavere con un cappio intorno al collo. Mi trovavo sul patibolo in compagnia del nano Zoltan, anch'esso amico del witcher, e di alcuni elfi che non avevo mai visto prima. Se vogliamo credere ai racconti, in passato un riviano si era offerto volontario per il patibolo affinché un criminale condannato non si sentisse solo durante l'impiccagione, ma io non avevo alcun desiderio di morire... Geralt doveva trovare il modo di liberarmi, specialmente visto che ero io l'informatore di Roche di cui vi ho parlato prima.
- Se Geralt decide di aizzare la folla per distrarre le guardie:
- Il witcher decise di provare con uno stratagemma. Intendeva attirare lontano le guardie e salire sul patibolo, cogliendo di sorpresa il boia.
- Se Geralt decide di affrontare subito le guardie e il boia:
- Il witcher è un uomo schietto e diretto. Senza pensarci troppo, scelse una soluzione semplice: sconfisse le guardie e stese il boia.
- Salvato da Geralt, tirai finalmente un sospiro di sollievo, mentre Zoltan si asciugava il sudore dalla fronte. Il mondo non avrebbe perso il suo poeta migliore. I saluti non finivano mai, e fu allora che appresi degli eventi che avevano portato Geralt e i suoi compagni a Flotsam. In quanto uomo ben informato, potevo aiutarli nella loro ricerca, ripagando così il mio debito. Roche e Geralt mi chiesero di Iorveth e Letho, il regicida, e io gli raccontai tutto ciò che sapevo.