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L'Impero e il Nord hanno nuovamente incrociato le spade dal 1267 al 1268: a Thanedd le maghe cospiravano e Nilfgaard non poteva stare a guardare mentre il Nord tollerava la loro azione. L'esercito imperiale conquistò dunque Lyria senza quasi incontrare resistenza e poi, dopo un breve assedio, marciò su Rivia e infine Vengerberg, ogni volta accolto da una folla giubilante assetata di pace e civiltà. Poi fu la volta dell'Aedirn.

(...) Il tentativo di Re Demavend di fermare la trionfale avanzata del sole dorato fallì e le sue truppe furono respinte nella Valle del Pontar e a Dol Blathanna.

(...) La Regina Meve formò allora alcune bande partigiane composte principalmente di banditi e fuorilegge, che il Nord aveva in quantità.

(...) Come da tradizione del Nord, Re Henselt trattò un accordo con l'Impero dietro le spalle dei suoi alleati, provocando la spartizione dell'Aedirn.

(...) Sua Altezza Imperiale, con un atto di somma benevolenza, diede vita a un regno elfico a Dol Blathanna, offrendo tolleranza a questo popolo colpito dalle leggi razziali del Nord.

(...) Re Foltest di Temeria siglò una tregua con le forze imperiali ma la parola del Nord si dimostrò ancora una volta durevole quanto la neve al sole: la tregua durò solo sedici giorni e fu poi violata. La stupidità di Foltest causò il Massacro di Brugge e una serie di sanguinose battaglie nella Valle dello Yaruga. Di fronte a un insensato bagno di sangue e alla violenza incontrollata, l'esercito imperiale scelse di ritirarsi a Sodden.

Purtroppo però l'avidità di Re Foltest provocò una nuova ripresa degli scontri in primavera che culminò con la battaglia di Brenna, in cui il nostro glorioso esercito si trovò ad affrontare le forze congiunte di Temeria e Redania. Ancora oggi il Nord considera quello scontro come il punto di svolta del conflitto ma, visto che non ha senso polemizzare, all'autore preme solo sottolineare che la battaglia vide a confronto due diverse strategie: da un lato l'azione onorevole dell'esercito imperiale e dall'altro una tattica fatta di sotterfugi e tradimenti operata dal Nord.

(...) Sua Altezza Imperiale comprese la direzione presa dallo scontro, con gli eserciti del Nord pronti a tutto pur di vincere, a scapito della popolazione civile. Disgustato da questa concezione della guerra, decise allora di ritirarsi a sud. Il Nord festeggiò credendo di avere trionfato, ma naturalmente non si trattava di una resa.

(...) Grazie alla mediazione dell'Imperatore si giunse a un armistizio che fu siglato a Cintra, mettendo fine alla seconda Guerra Settentrionale.

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