Tissaia de Vries è una maga membro del Capitolo del Dono e dell'Arte. È anche la rettrice della scuola di Aretuza.
Biografia[]
Reclutando Yennefer[]
Quando un portale viene aperto ad Aretuza, Tissaia si reca a Vengerberg per reclutare la responsabile, Yennefer, che trova a lavorare nel porcile di famiglia. Quando parla col padre della ragazza, la compra per quattro marchi, ben sei in meno del valore di un maiale. Nonostante le obiezioni della madre e di Yennefer stessa, Tissaia la porta via e poi la rinchiude in una stanza ad Aretuza.
La prima notte, la ragazza rompe uno specchio e si taglia le vene con un suo frammento, venendo poi curata da Tissaia. Quando la sente affermare che vuole morire per poter avere il controllo su qualcosa, le dice che lo sta perdendo e proprio per questo deve rimanere così da riottenerlo.
Il giorno dopo, Tissaia si reca alla serra per riunire le allieve e insegnare loro i pericoli della magia, sottolineando che ognuna di loro ha mostrato il potenziale per controllarla: le ragazze sono conduttrici di caos e dovranno imparare a incanalarlo per sfruttarlo, processo noto come "magia". Ogni postazione presenta un fiore e una pietra e il loro compito è sollevare quest'ultima senza toccarla. Fringilla prova per prima: riesce a sollevare la pietra ma in cambio la sua mano invecchia e avvizzisce. Tissaia infatti spiega che ogni magia ha un prezzo e lo dimostra tenendo in mano il fiore, che appassisce e muore mentre la pietra levita. Mentre le altre allieve imitano l'insegnante, Yennefer fallisce e, scoraggiata, esce dalla serra.
Molte settimane dopo, le iniziate siedono a coppie l'una davanti all'altra in un esercizio per capire la più grande paura della compagna. Yennefer però non riesce a usare la telepatia e, dopo ore di fallimenti, mente sperando di ingannare Tissaia, che però se ne accorge subito e la rimprovera.
Successivamente, Tissaia porta le iniziate a Tor Lara, il posto più potente del continente il cui accesso è esclusivo alla Confraternita dei Maghi, per imbottigliare un fulmine, la massima espressione del caos. Le prime due allieve falliscono; Yennefer è la terza e il fulmine rompe la bottiglia e scaglia la ragazza contro una parete, che si infuria e lancia il fulmine verso Tissaia, che lo reindirizza in cielo. Quando rimangono sole, si avvicina a Yennefer e le spiega che esistono due tipi di maghi: quelli che controllano le proprie emozioni e quelli che si lasciano controllare dalle emozioni come loro due; poi rimarca che il loro compito è controllare il caos e non lasciarsi controllare da esso.
Più tardi, Yennefer le porta il fiore ricevuto da Istredd, dimostrando di avere la meglio sui sentimenti. Quando la congeda, Tissaia la chiama per nome per la prima volta; Yennefer chiede se significa che è pronta per ascendere e Tissaia risponde di aspettare che bussi alla porta.
Durante la notte, Tissaia bussa alla porte di tre allieve ma non di Yennefer, che quindi decide di seguirle per spiarle: vede così la donna trasformare le ragazze in anguille. Tissaia la chiama e le ordina di gettare le tre anguille in acqua, spiegando che ora hanno perso il controllo ma non il potere e che quindi sono diventate conduttori per il potere stesso di Aretuza. Yennefer prende una scopa e spinge le ex compagne in acqua, che si illumina.[1]
Invio di Yennefer a Nilfgaard[]
Coma parte dell'iniziazione, Tissaia spiega a Yennefer che un particolare incantatore permetterà alle allieve di cambiare le imperfezioni del proprio aspetto; le ordina così di chiudere gli occhi e immaginare la donna più potente del mondo. Quando riapre gli occhi, Yennefer la vede guardarla dallo specchio, anche se per poco, grazie alla magia di Tissaia.
Il Capitolo si riunisce per discutere delle proprie preoccupazioni dovute a Cintra che rifiuta di usare i loro maghi a corte. Infatti re Dagorad ha bandito del tutto i maghi dal regno ma Stregobor afferma di avere sentito che il sovrano è malato e pensa che la principessa Calanthe sarà più incline ad accettare maghi a corte una volta che succederà a suo padre sul trono; Tissaia però dubita che ciò possa accadere. Artorius chiede di Nilfgaard e Stregobor critica re Fergus per sperperare i fondi del regno in donne mentre i suoi sudditi muoiono di fame. Fringilla, nipote di Artorius, sarà a Nilfgaard entro la settimana e Tissaia assicura che porterà salute e prosperità al regno. Stregobor ha però poca fiduzia in lei e Artorius suggerisce di mandare qualcuno con più spina dorsale a Nilfgaard, così Stregobor propone Yennefer per non fare un affronto a Dagorad mandandola ad Aedirn++, il maggiore partner commerciale di Cintra: l'unica cosa che Cintra odia più dei maghi sono gli elfi e Yennefer è elfa per un quarto. Tissaia è profondamente contraria e accusa Artorius di nepotismo per spingere sua nipote nella posizione più comoda: il Capitolo lo mette ai voti e quasi tutti concordano sul riassegnare Yennefer a Nilfgaard.
Quando Tissaia le comunica il cambio di piani e le sue motivazioni, Yennefer esige un'udienza col Capitolo e incolpa l'insegnante per avere rivelato la sua ascendenza, sentendosi rispondere che è stato Stregobor a svelare la sua identità come figlia di un mezzelfo.
Il Capitolo si riunisce per l'iniziazione delle allieve nella Confraternita dei Maghi, a cui Yennefer rifiuta di partecipare come protesta per essere stata riassegnata. Quest'ultima però si presenta al ballo in cui i sovrani incontrano le nuove maghe, esteticamente cambiata grazie all'aiuto dell'incantatore. Re Virfuril la nota subito e lascia il fianco di Fringilla per danzare con Yennefer, scegliendola come propria maga mentre i membri del Capitolo li guardano furiosi.[2]
La visita da Yennefer[]
Dopo più di trent'anni dal loro ultimo incontro, Yennefer sta attirando attenzioni indesiderate e così Tissaia va a trovarla, informandola che Re Virfuril è morto e Demavend è salito al trono e avvertendola che la sua ricerca di una soluzione alla sua sterilità non porterà a nulla di buono poiché al momento la sua ex allieva è "puro caos" e ha perso colpi. La Confraternita l'ha infatti lasciata stare dopo che ha abbandonato Aedirn ma il suo recente comportamento la renderà un bersaglio, quindi Tissaia la invita a tornare ad Aretuza ma Yennefer rifiuta, sospettando che voglia solo usarla per il proprio tornaconto. Tissaia nega di avere secondi fini e le chiede che cos'altro possa volere: Yennefer risponde che vuole tutto.[3]
Il conclave dei maghi del Nord[]
Dopo avere scoperto che Yennefer è tornata ad Aretuza, Tissaia la interrompe quando la vede parlare con tre iniziate, mandando queste nelle loro stanze e consigliando a Yennefer di non rovinare la vita di altre maghe come ha fatto con la sua. L'ex allieva mette in discussione la credibilità di Aretuza, che ora accoglie anche ragazze prive di potenzialità magiche, così Tissaia spiega che hanno dovuto scendere a compromessi per sopravvivere, accettando qualsiasi ragazza con genitori ricchi.
Tissaia si allontana quando viene indetto un conclave d'emergenza per i Maghi del Nord in seguito alla presa di Marnadal per mano di Nilfgaard. Artorius e Stregobor rifiutano l'idea di entrare in guerra contro l'impero, specialmente per Cintra, che ha rifiutato i loro maghi per decenni. Tissaia però pensa sia meglio aiutare Cintra a sconfiggere Nilfgaard per impedire che altri regni del Continente cadano; Sabrina, Vilgefortz e Vanielle concordano con lei.
Fringilla raggiunge il conclave e smentisce la sua ipotesi affermando che Nilfgaard non ha intenzione di conquistare altre nazioni poiché il nuovo imperatore Emhyr ha portato prosperità, commercio e ricerca. Tissaia la accusa di rifiutare l'ordine e lo stile di vita che hanno richiesto secoli per essere ottenuti, sentendosi rispondere che semplicemente li hanno modificati in favore di un nuovo percorso guidato dalla Fiamma Bianca. Fringilla aggiunge che Nilfgaard crede nel sacrificio condiviso e non esiste una distinzione tra magia nera e bianca, credendo che prendere Cintra sia un modo per salvare il continente: i Maghi del Nord dovranno scegliere se schierarsi o farsi da parte. Tissaia suggerisce che i reali di Cintra siano spaventati e abbiano bisogno di aiuto ma, quando la decisione viene messa ai voti, quasi tutti si schierano con Stregobor e Artorius affinché Cintra si arrangi.
Concluso il conclave, Tissaia riprende la discussione con Yennefer e insiste dicendo che alcune ragazze hanno bisogno di un aiuto che solo Aretuza può dare, aggiungendo che Yennefer aveva ragione a Rinde e proponendole di unirsi a lei, Vilgefortz e altri maghi per combattere l'imminente battaglia.[4]
La Battaglia di Colle Sodden[]
Tissaia, Yennefer, Triss, Vilgefortz, Vanielle, Coral, Sabrina e altri maghi, per un totale di circa sessanta, si imbarcano in direzione di Sodden Hill per raggiungere la fortezza elfica abbandonata prima di Nilfgaard. Tra i regni settentrionali a cui hanno chiesto supporto, Temeria e Kaedwen hanno accettato di unirsi a loro per difendere il Continente dall'invasione. Raggiunta la collina, un uomo dà loro il benvenuto e, quando Yennefer gli consiglia di nascondersi coi bambini, afferma che non c'è più alcun nascondiglio che sia al sicuro da Nilfgaard e che l'unica possibilità di sopravvivenza è combattere.
Tissaia e Yennefer parlano dell'invasione e della necessità di godersi l'ultima notte prima della battaglia. Quando Yennefer nota l'attrazione di Tissaia verso Vilgefortz, l'ex insegnante le chiede se sia pronta a morire in caso di sconfitta. Yennefer risponde di essere pronta perché ha vissuto a lungo e non è mai stata soddisfatta, pensando che la vita non abbia più nulla da offrirle, ma Tissaia la smentisce.
Nelle tarde ore della notte, Fringilla guida Nilfgaard nell'invadere la fortezza. I rinforzi sono lontani e molti maghi sono fuggiti per paura, lasciandone solo ventidue. Quando una fitta nebbia avvolge la collina per segnare l'inizio dell'avanzata nemica, Tissaia ordina a Sabrina di portare i civili nella sala dell'artiglieria mentre lei e Triss scendono in campo e Yennefer rimane di vedetta sulla torre per conservare il proprio caos. Quest'ultima comunica telepaticamente agli alleati dell'arrivo di Nilfgaard e Tissaia guida Triss in un campo dove fa crescere funghi che emettono spore fatali quando calpestati, così da ridurre i numeri degli invasori.
Tissaia affronta Fringilla nella foresta e le offre di arrendersi e tornare ad Aretuza ma l'ex allieva ride e rivela di essere responsabile della nebbia che ha condotto le cinquanta navi di Skellig nella tempesta che le ha affondate, permettendo così a Nilfgaard di prendere l'indifesa Cintra. Poi lancia del dimeritium in faccia a Tissaia per stordirla.
Più tardi, si riprende pur essendo incapacitata dalle gravi ferite subite e, quando Yennefer ammette di essere stata salvata dalla donna e la ringrazia, le suggerisce di lasciare esplodere il suo caos: lei obbedisce, si rialza, assorbe tutte le fiamme che stanno avvolgendo la fortezza e le spara contro l'esercito nilfgaardiano.[5]
Riferimenti[]
- ↑ Stagione 1, Episodio 02: Quattro Marchi
- ↑ Stagione 1, Episodio 03: Luna Traditrice
- ↑ Stagione 1, Episodio 05: Desideri Incontenibili
- ↑ Stagione 1, Episodio 07: Prima di Una Sconfitta
- ↑ Stagione 1, Episodio 08: Molto di Più