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"Un Briciolo di Verità" è un racconto incluso nella raccolta Il Guardiano degli Innocenti. La storia narra di come Geralt il witcher conobbe un uomo nelle sembianze di un mostro, Nivellen.

Trama[]

Il racconto inizia quando Geralt, in cerca di una scorciatoia per attraversare la vallata, nota un cerchio di uccelli in volo sopra la foresta. Nel luogo indicato dagli uccelli, trova il cadavere di un mercante e di una giovane donna. Così segue all'indietro il percorso che presumibilmente le incaute vittime hanno percorso, giungendo ad un castello, chiuso da un cancello. Il cavallo di Geralt, Rutilia, diventa irrequieto e Geralt usa un segno per calmarlo. Prima di varcare le mura, Geralt nota una fanciulla che lo osserva da lontano, sotto un albero. Ha lunghi capelli neri, fluenti e grandissimi occhi neri. Indossa una veste bianca, leggera. Geralt prova a rivolgerle un saluto, ma la fanciulla nascondendo uno strano sorriso, scompare correndo leggera come l'aria.

Il castello è in rovina, abbandonato da lungo tempo. Il witcher nota nel cortile la particolare fontana con la statua di un delfino di pietra bianca e un cespuglio di rose color indaco lì a fianco, con i petali macchiati porpora proprio sulla punta.

Geralt si avvicina ad analizzare i fiori: il cadavere delle donna che aveva visto nel bosco, ne aveva una simile appuntata sul petto. All'improvviso una bestia spaventosa si precipita spalancando le porte del castello. La testa e il corpo sono coperti di peli. Il corpo è di forma umana anche se più alto e muscoloso, ma la testa e il muso pieno di zanne sono quelli di un cinghiale. La bestia si rivolge a lui parlandogli e intimandogli di andarsene. Geralt sguaina la spada, quando infine la bestia nota che non si tratta di un normale ospite indesiderato e che il witcher non si lascia minimamente intimorire dal suo aspetto mostruoso, decide di invitarlo a entrare, offrendogli ospitalità.

Entrati nel castello, Geralt nota che Nivellen dispone di alcuni poteri magici, con i quali può comandare gli oggetti nel suo castello e far apparire cose come dal nulla. Seduti intorno al tavolo infatti, Nivellen fa apparire cib o e bevande per il suo ospite. Nivellen racconta a Geralt dei suoi antenati, del padre e del nonno, i quali erano due banditi della peggiore specie e di come ha trascorso i suoi ultimi dodici anni di vita nella maledizione. Poi gli racconta di come è stata generata la maledizione, in seguito ad una delle sue scorribande, quando con i suoi uomini, aveva tentato di derubare e struprare una sacerdotessa del tempio di Coram Agh Tera. La sacerdotessa in punto di morte, lo maledice trasformandolo nel mostro che è. Ma Nivellen ha imparato a convivere con questa sua condizione, di cui anzi ne gode tutti i vantaggi. Inoltre è convinto che il suo stato e la sua condizione siano permanenti. Anche Geralt è incerto sulle condizioni del suo ospite e non gli conferma di poter riuscire a spezzare il maleficio, nonostante le sue conoscenze di witcher.

Nivellen gli racconta anche di come abbia tentato di spezzare da solo l'incantesimo, cercando quel "briciolo di verità" che c'è in ogni favola: se nei racconti una fanciulla può trasformare con un bacio un rospo in un principe, allora forse una fanciulla potrà aiutarlo a tornare umano. Quindi Nivellen racconta a Geralt di una serie di ragazze che hanno convissuto al suo fianco nel castello. Purtroppo si era reso presto conto che, nonostante le trattasse con amore e generosità e fosse ricambiato in altrettanta simpatia, nessuna di loro aveva mai cambiato la sua condizione. E col passare degli anni, vi aveva rinunciato. Nessuna di queste fanciulle era mai stata maltrattata o costretta: Nivellen le trattava come principesse e ricolmava di tesori i padri che venivano ad offrirgliele per vivere con lui un solo anno.

Durante la cena, Geralt domanda all'ospite se vive da solo. Nivellen sembra esitare nella risposta. Finita la cena, Nivellen accompagna il witcher fuori. E' preoccupato di alcuni strani incubi che fa ultimamente e Geralt, ricordando la fanciulla che aveva visto nel bosco qualche ora prima, teme che le sue paure siano fondate. Poco prima che se ne vada, a Nivellen scappa il nome di Vereena, l'ultima fanciulla che ora vive con lui. E' convinto di amarla e di essere riamato a sua volta. Geralt gli dice che non è un essere umano, probabilmente è un'ondina. Infine, prima che il witcher lo lasci, gli chiede i suoi servigi: se le cose dovessero peggiorare e se in seguito a quegli incubi che fa dovesse diventare un mostro ben peggiore di quello che è, allora Geralt dovrà tornare per ucciderlo.

Geralt non si allontana di molto dal castello e trascorre la notte nella foresta. Il giorno dopo torna indietro grazie ai nitriti agitati e preoccupati di Rutilia, che pare avere una certa "sintonia" con il mostro Nivellen. Con la spada d'argento in mano, Geralt entra nel cortile.

Denis Gordeev Vereena

Vereena lo attende arrampicata in groppa alla statua della fontana, cantando un'inquietante melodia. Poco dopo, Geralt si rende conto che non è affatto un'ondina, ma qualcosa di molto peggio: un vampiro, una bruxa. Nello scontro, Geralt è costretto a stare sulla difensiva perchè il mostro che lo attacca con le sue grida stordenti e si trasforma più volte in un gigantesco pipistrello troppo veloce per lui. Le cose si mettono male per il witcher, quando Nivellen improvvisamente appare e distrae la vampira, salvandogli la vita. Trafigge la bruxa con un grosso palo di legno piantandoglielo nel petto. Vereena sposta la sua attenzione su Nivellen. Sembra che sul punto di morte, abbia intenzione di portarsi dietro anche il suo innamorato. Infine Geralt si riprende dallo sotrdimento e uccide Vereena, decapidandola con la spada d'argento. Quando lo scontro è finito, corpo di Vereena giace immobile col palo conficcato nel petto e Nivellen è tornato ad essere un umano. L'amore e il sangue di Vereena, come nelle favole, ha spezzato per sempre la maledizione.

Personaggi[]

Note[]

Galleria[]

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