"Una questione di prezzo" è un racconto incluso nella raccolta Il Guardiano degli Innocenti.
La storia descrive ciò che sono i witcher (o "strighi", come è stato tradotto in italiano) di come vengono visti e del prezzo che devono pagare.
Storia[]
La storia inizia con Geralt che viene pulito, rasato e tirato a lucido dai servi del castello della famiglia reale di Cintra. Geralt è stato invitato al banchetto in occasione del compleanno della principessa di Cintra, Pavetta, che ha appena compiuto quindici anni. E' usanza che i pretendenti vengano a chiedere la sua mano. Geralt chiede al cortigiano Haxo perchè sia stato invitato un witcher (dato che notoriamente la sua razza non è molto amata dalla gente) ma non gli viene data spiegazione alcuna. Haxo rammenta solo al witcher di comportarsi come si deve e di obbedire a qualunque capriccio della Regina, dato che è risaputo che non ottemperare al volere di certi sovrani, spesso significa la forca. Inoltre accenna alla presenza di uno strano mostro che si aggiar di notte nel castello, un mostro che assomiglia ad un grosso riccio, ma Geralt non vi dà molta importanza.
Geralt è invitato alla festa con il nome di "Lord Ravix di Tetracorno" e siede di fianco alla Regina Calanthe, insieme con il bardo Drogodar e il maresciallo delle guardie Vissegerd. Viene introdotto al cospetto della sovrana una lunga lista di invitati dai regni confinanti, tra cui giovani principi e cavalieri di alto rango, come il barone Eylembert di Tygg, soprannominato "Coccodè". In particolare, sono molto graditi gli ospiti delle Isole Skellige, capeggiati dall'affascinante guerriero Eist Tuirseach che accompagna il giovane Crach an Craite, nipote di Re Bran. Infine, Eist introduce anche il druido Saccoditopo e Draig Bon Dhu. Dopodiché il banchetto ha inizio.
Mentre gli invitati si ingozzano e fanno baldoria e ridono ai versi degli animali che Coccodè riesce a imitare, la Regina si rivolge al witcher, domandagli se ha compreso il motivo del suo invito a palazzo. Geralt ha capito benissimo le sue intenzioni: la Regina ha bisogno di un mercenario che si assicuri che, l'auspicata alleanza tra Cintra e Skellige, con il matrimonio della principessa, avvenga senza problemi e che vengano eliminati quei nobili che si opponessero a questa unione. Geralt sostiene che questo non faccia parte della sua professione e che molti sovrani prima di lei hanno richiesto i suoi servigi per gli stessi motivi. Calanthe da mostra della sua saggezza e magnanimità e spiega al witcher di come i regnanti vedono i witcher, di quello che pensano della professione e si domanda se abbia invitato Geralt per la giusta ragione. Nonostante la sua ammirazione per la regina, Geralt non nasconde i propri dubi circa il suo vero compito e la sua presenza al banchetto. Ma la regina inisiste che ci sarà una giusta ricompensa per ciò che gli è richiesto, poiché infondo non si tratta che di "una questione di prezzo".
Il banchetto va avanti e i commensali si fanno sempre più volgari e scatenati, via via che gli effetti del vino e del cibo si fanno sentire. La Regina trascorre molto tempo a parlare con Geralt, fino a che il cavaliere Eist Tuirseach si indispettisce e chiede che venga mostrata la principessa Pavetta, prima che gli invitati siano completamente ubriachi. Calanthe acconsente e fa chiamare la principessa. Mentre la regina sta parlando e tentando di convincerlo, gli occhi del witcher incrociano quelli di Saccoditopo. Il druido indica con lo sguardo di osservare le molliche di pane sul tavolo, che usa per mandare messaggi a Geralt incantandole magicamente. Entrambi hanno percepito che c'è qualcosa nell'aria di molto potente ma ancora assopito e le paure di Geralt via via accrescono.
Pavetta scende nella sala del banchetto e si siede al fianco di Drogodar e Eist Tuirseach, aubito attirando l'attenzione degli invitati per la sua bellezza. Ma non dice una sola parola e rimane silenziosa per tutto il tempo e con lo sguardo basso, nonostante i numerosi complimenti e i brindisi in suo onore. Calanthe continua a discutere con Geralt della questione che riguarda la sua presenza a corte: vuole assolutamente assicurarsi che la mano della figlia venga data ad un giovane di Skellige e senza ulteriori discussioni, mostra a Geralt la spada che ha nascosto dietro allo schienale del suo trono e che gli sarà utile per il compito che deve svolgere.
Ad un certo punto, il Maresciallo Vissegerd sussurra qualcosa all'orecchio della Regina, mettendola in guardia, quando entra un misterioso cavaliere in una curiosa armatura nera, ricoperta di spunzoni ovunque. Il cavaliere si presenta come Istrice di Erlenwald. La Regina gli chiede di togliere l'elmo e mostrare il volto, ma il cavaliere sostiene di aver fatto voto e che non potrà toglierselo se non allo scoccare della mezzanotte. La regina quindi acconsente e gli permette di restare in incognito e il cavaliere espone la sua richiesta: è giunto al castello per ricevere una ricompensa promessagli dal defunto re Roegner, quindici anni prima, la mano della principessa Pavetta.
A questa dichiarazione, i nobili ospiti del banchetto esplodono in grida di proteste e dissenso, accusando Calanthe di averli ingannati e minacciando Istrice di morte per l'affronto. Calanthe è allora costretta a rivelare il segreto di cui lo stesso re l'aveva messa a conoscenza in punto di morte e della promessa fatta a Istrice. Pavetta è una figlia della sorpresa, che Roegner promise quando Istrice lo salvò da morte certa nella foresta. Geralt capisce improvvisamente il significato della sua presenza a corte: Calanthe, sapendo della promessa, si aspettava la "minaccia" del creditore venuta a prendersi la ricompensa pattuita e spera che Geralt possa ucciderlo. Quando la situazione inizia a scaldarsi ancora di più e le minacce di morte contro il cavaliere di Erlenwald incalzano, Geralt si alza in piedi e parla attirando l'attenzione su di sè. Chiede a Istrice di andarsene, facendogli capire tra le righe, che Calanthe ha intenzione di farlo fuori, se continuerà a insistere con le sue richieste. Geralt spiega il significa della Legge della Sorpresa, di come i bambini- sorpresa nascano all'ombra del destino e che perchè la ricompensa possa essere ricevuta, la principessa stessa deve acconsentire. Mentre parla, Geralt percepisce che la Forza cresce sempre più in modo smisurato e che anche Saccoditopo se ne è accorto. La campana del cambio della guardia indica che la mezzanotte è giunta e Calanthe chiede che il cavaliere mostri il suo vero volto. Istrice si toglie l'elmo e tutti trattengono il fiato quando al posto di un volto umano, compare il volto di una creatura mostruosa, simile ad un riccio. Calanthe sogghigna soddisfatta e i commensali inorridiscono. A questo punto Calanthe si rivolge alla figlia e le chiede se voglia davvero lasciarsi prendere da un tale mostro. Ma con grande sorpresa della regina e degli astanti, principessa acconsente e la Forza risponde al suo assenso aumentando e serrandosi ancora di più nell'aria.
A questa dichiarazione i nobili e i principi invitati non si trattengono ed esplode la rissa: nel giro di poco tempo, le guardie del castello accorrono e Istrice si trova circondato e indifeso. Quando Rainfarn di Attre sfodera un pugnale, Geralt afferra la spada e balza su di lui, tentando di difendere Istrice e lo stesso fa Eist. Rainfarn però riesce a pugnalare il cavaliere, che cade a terra insaguinato. Alla vista del suo amore in pericolo, Pavetta si alza in piedi e grida e al suo gemito risponde immediatamente la Forza che riempie la sala. Pavetta possiede un grande potere magico che evidentemente risponde alle sue emozioni. I mobili e gli oggetti vengono sollevati per aria e sbattuti in giro, colpendo gli invitati e le guardie che cercano riparo dove possono. Perfino il trono della regina con Calanthe seduta sopra viene sollevato e scagliato contro una parete. Eist Tuirseach si getta sulla sovrana per proteggerla. Dopo pochi istanti, diviene chiaro che il potere della principessa Pavetta è ormai fuori controllo, Saccoditopo e Geralt tentano di bloccarla con un incantesimo e con il segno Aard, ma il potere della fanciulla è troppo forte. E' lo stravagante Coccodè a salvarli dal peggio, quando improvvisamente inizia ad emettere con tutto il fiato che gli è rimasto, il completo repertorio dei versi degli animali conosciuti e distraendo a sufficienza Pavetta perchè il witcher e il druido possano agire. Pavetta cade sul pavimento ormai priva di forze.
Quando la situazione si è calmata, Eist accarezza e bacia amorevolmente il volto della Regina semi svenuta e Pavetta corre dal suo innamorato ferito. Il volto di Istrice non è più quello di un mostro, ma si è improvvisamente trasformato in quello di un bel giovane dai capelli scuri. Più tardi, Geralt, Saccoditopo, Eist, Duny e Pavetta si ritrovano in un'altra stanza del castello. Saccoditopo ha guarito il cavaliere con la sua magia, il quale ora spiega la storia della maledizione che lo affligge da lungo tempo e che lo trasforma in un mostro dall'alba a mezzanotte. Infine, Pavetta conferma che i due si sono conosciuti un anno prima dei fatti del banchetto e che si sono innamorati. Calanthe acconsente alle loro nozze e acconsente anche alla richiesta di matrimonio di Eist Tuirseach di Skellige, rivelando il suo amore per lui a lungo celato. L'unione tra Skellige e Cintra dunque avverrà lo stesso, anche se non nel modo che Calanthe aveva calcolato. Infine, Duny (questo è il vero nome di Istrice di Erlenwald) chiede a Geralt come possa ricompensarlo per il suo aiuto e Geralt rivolge al cavaliere la stessa richiesta fatta da lui a Re Roegner, quindici anni prima: tra sei anni, il witcher ritornerà per avere "ciò che già possedete e di cui non sapete ancora", rivelando con questa richiesta che Pavetta è incinta.
Personaggi[]
- Geralt di Rivia
- Onorevole Lord Ravix di Tetracorno (alias di Geralt al banchetto)
Famiglia Reale di Cintra
- Adalia (solo menzionata)
- Regina Calanthe
- Re Roegner (solo menzionato)
- Principessa Pavetta
- Haxo
- Maresciallo Vissegerd
Amici della famiglia reale di Cintra
- Eylembert di Tigg (detto Coccodè)
- Draig Bon Dhu
- Drogodar
- Saccoditopo
Pretendenti alla mano della Principessa Pavetta
- Istrice di Erlenwald (Duny)
- Eist Tuirseach
- Crach an Craite
- Principe Windhalm di Attre
- Bisbiglio, Turdus e Brandicolle (figli del sovrano di Strept)
Altri personaggi
- Re Vridank l'Elfo (solo menzionato)
- Regina Cerro (solo menzionato)
- Zatret Voruta (solo menzionato)
- Mad Deï (solo menzionato)
- Supree (solo menzionato)
- Zivelina di Metinna (solo menzionato)
- Rumplestelt (solo menzionato)
- Akerspaark (solo menzionato)
Note[]
- Il nome "Istrice di Erlenwald" con cui Duny si presenta al banchetto, nella versione originale era "Urcheon" (di Erlenwald), che significa appunto "istrice", in inglese medievale.
- La fiaba dei Fratelli Grimm, "Hans il Mio Riccio" è servita da ispirazione per questa storia.
Adattamenti[]
Serie TV[]
Il racconto è stato adattato nell'episodio numero 6 di The Hexer, intitolato "Calanthe".