I Vodyanoi raramente vengono sulla terraferma ma, quando lo fanno, non sono armati di buone intenzioni nei confronti degli umani. Si vendicano delle offese, reali o immaginarie, ricevute dai cacciatori di perle umani, che suolgono immergersi nelle acque a caccia di tesori e sconfinano nel loro territorio. Talvolta semplicemente intraprendono delle sorta di crociate. I guerrieri si riuniscono in eserciti subacquei ma devono indossare delle maschere per respirare sulla terra ed equivalgono le loro controparti guerriere degli umani nell'arte del combattimento.
Nel racconto "Un Piccolo Sacrificio" (Trochę poświęcenia) di La Spada del Destino (Miecz przeznaczenia), gli abitanti dell città sottomarina di Ys non sono detti "Vodyanoi" ma semplicemente "Popolo marino" ("Morski lud"). E' probabile che le creature del videogioco siano le stesse descritte nel racconto.
Fonti scritte confermano che il popolo dei pesci è molto religioso e tiene in grande considerazione i loro sacerdoti. Sfortunatamente, durante le loro scorribande sulla terraferma, i sacerdoti vanno in aiuto delle truppe di guerrieri con i loro incantesimi religiosi. In questo caso, un povero e onesto witcher dovrà metterci un po' più impegno del solito.
"Una descrizione dei vodyanoi, o popolo dei pesci" fornisce a Geralt tutto quello di cui ha bisogno sui Vodyanoi.
Vedi anche:
I mattonai del villaggio nella Palude, guidati dall'anziana Vaska, adorano i "Signori dell'Acqua", che Geralt sospetta siano dei vodyanoi.
Note[]
- Nella traduzione di Danusia Stok di L'ultimo desiderio, i vodyanoi sono detti anche vodnik.
- Il Vodyanoy è una creatura della mitologia slava.
- Gli Adoratori di Dagon non sono descritti nel gioco. Il termine si usa per indicare i "vodyanoi malvagi".
Il Libro dei Mostri[]
La caratterizzazione che CD Projekt ha dato ai vodyanoi viene dal Libro dei Mostri, incluso nella Edizione da Collezione di The Witcher per la Polonia, l'Ungheria e la Repubblica Ceca:
La razza di creature sottomarine descritte nel racconto 'Una piccola dedica' è senza dubbio intrigante: una civiltà che prospera sul fondo del mare, in parallelo con quelle della terraferma. Ha fornito la possibilità per raccontare una storia di due mondi in conflitto. Nel videogioco, i rapporti tra gli umani di Acque Oscure e i vodyanoi (che gli abitanti della superficie definiscono "popolo dei pesci") sono tesi. Una misteriosa divinità chiamata la Signora del Lago e, naturalmente, il nostro protagonisra, Geralt di Rivia, tentano la via della mediazione.
Gli schizzi rappresentano i membri delle due caste vodyanoi, insieme con gli adoratori del dio marino Dagon. L'alrtista si è concentrato sui vestiti e gli accessori nel tentativo di enfatizzare la diversa natura della civiltà subacquea. I sacerdoti portano un bastone e indossano alti copricapi con strisce di pelle che ricadono sulle spalle - oggetti che rimandano all'immagine dei vescovi. Le maschere e i braccialetti sottolineano il fatto che i vodyanoi conoscono la mettalurgia e considerano il metallo una rara e preziosa risorsa. Gli altri elementi del loro vestimento cerimoniale contiene altri materiali comuni: la cintura è fatta di conchiglie e pietre, le cinghie del corpetto sono di pelle, il piastrone sul petto è incrostato di pietre e fatto di legno. Lep ietre hanno un significato religioso connesso con il culto del dio acquatico conosciuto come Dagon.
I guerrieri vodyanoi indossano delle armature più leggete. Esse non restringono i loro movimenti, permettendo loro di combattere agilmente sia sottacqua che sulla terra. Dato che i vodyanoi assorbono l'ossigeno sono in acqua, la maschera permette loro di respirare sulla terra. Modellata sulle vecchie maschere a gas, questi apparati danno ai guerrieri un aspetto singolare.
Le cinture e le placche sul petto dei guerrieri sono leggere anch'esse. Non sono un'armatura, ma (come nel caso dei sacerdoti) degli ornamenti religiosi. Le reti evocano un collegamento con l'acqua e forse sono state prese ai pescatori nei loro raid.
Nelle prime fasi di sviluppo, i vodyanoi – al contrario di altri mostri – dovevano portare delle armi, da cui l'arpione nello schizzo del vodyanoi guerriero. Infine quest'idea fu abbandonata: anche se sono creature senzienti, il popolo dei peci usa gli artigli in combattimento.
Il terzo schizzo rappresenta un dissidente vodyanoi e adoratore del dio acquatico Dagon. Il ribelle e i suoi compagni mostrano la loro autonomia indossando diverse maschere, modellate sullo stile di un elmo di un cavaliere. La placca pettorale è più grande di quella indossata dai guerrieri, perchè gli accoliti di Dagon si considerano dei sacerdoti.
"L'oceano è grande, Agloval. Nessuno ha ancora esplorato che cosa c'è laggiù, oltre l'orizzonte, sempre che ci sia qualcosa. L'oceano è più grande delle foreste in cui avete cacciato gli elfi. È meno accessibile di una qualsiasi delle montagne e delle gole in cui avete massacrato i bobolak. E là, in fondo all'oceano, vive una razza che fa uso di armi, che conosce i segreti della lavorazione dei metalli. State attento, Agloval. Se farete scortare i pescatori di perle da arcieri, comincerete una guerra con qualcosa che non conoscete. Ciò che volete stuzzicare potrebbe rivelarsi un nido di calabroni. Vi consiglio di lasciare a loro il mare, poiché il mare non è per voi. Non sapete e non verrete mai a sapere dove conduce la scala che scende negli abissi delle Zanne del Drago."
|